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CECILIA GASDIA: ostinazione e coraggio per il successo

28 Ago 2017 - Storie di Successo

CECILIA GASDIA: ostinazione e coraggio per il successo

Come l’ostinazione può aiutare a realizzarsi e a essere felici.

A soli 21 anni Cecilia Gasdia esordisce alla Scala, come pochissimi lirici erano riusciti a fare fino ad allora grazie a qualità come l’ostinazione. Era il 1982 quando un mix di ingredienti portarono questa donna a sostituire Montserrant Caballé e a ricevere applausi, ovazioni e complimenti fin fuori al teatro. Ricevette un talisamo dalla Tebaldi e incoraggiamenti da Giulietta Simionato e Maria Callas.

Quali ingredienti furono determinanti per un tale riconoscimento e precoce successo?

TALENTO

Nell’intervista di Renzo Allegri, racconta di aver raccolto indizi del suo talento già dalla primissima infanzia: a 10 mesi di vita, ricorda la mamma, emetteva suoni modulati al posto dei classici vocalizzi degli infanti. A 3 anni scomparve in spiaggia e fu ritrovata affianco al jukeboxe ammaliata dalla musica. A 5 anni superò il provino per iniziare lezioni di musica. Suonò il pianoforte, disprezzando la lirica alla quale, però, si avvicinò a 16 anni.

Come afferma Mogol: “il talento dei geni si manifesta dai primi anni di vita” – e questo ne è un esempio. Ne parlo nell’articolo che trovi qui.

OSTINAZIONE

“Quando una cosa mi piace, non ci sono ostacoli che possono fermarmi. Sono cocciuta, pronta ad affrontare qualsiasi difficoltà per arrivare dove mi sono prefissa”. Così si descrive Cecilia durante l’intervista: cocciuta, testarda, ostinata.

Lei racconta con fierezza come, grazie a queste sua qualità, sia riuscita a

  • dedicarsi a numerose attività con costanza e impegno
  • apprendere rapidamente
  • superare ostacoli e difficoltà
  • raggiungere importanti traguardi.

A 6 anni, appassionata di scii, vinse numerose coppe durante gare per bambini.

A 11 anni fu ammessa ad una palestra, dimostrando di saper fare la spaccata, anche se non lo aveva mai fatto. Ci provò e ci riuscì.

A 16 anni, entrata in un coro, si appassionò di canto: passava ore ed ore al conservatorio per ascoltare musica; in radio e in tv cercava solo melodrammi; a casa si esercitava in continuazione con la sorella, fino a rendere esausta la mamma.

CORAGGIO

Fu coraggiosa: riuscì intrufolarsi in una recita per provare a cantare ed entrare nel coro dell’Arena: fu scoperta ma non fu punita e l’esperienza la rese consapevole della sua nuova passione per il coro.

Dopo di ciò, ebbe il coraggio di falsificare la firma del padre per un’audizione in Conservatorio. Ci riuscì e la superò, entrando nella scuola dei coristi. Decise, infine, di partecipare alla selezione per i corsiti dell’Arena di Verona, contro il volere della maestra: erano 250 partecipanti e fu selezionata tra i primi 50 ammessi.

Di lì iniziò la sua carriera: ostinazione, determinazione e coraggio continuarono ad aiutarla a superare difficoltà, disagi e il concorso televisivo “Maria Callas”, durante il quale riconobbe le sue capacità e cambiò opinione su di sé: “L’entusiasmo che avevo suscitato negli esperti della commissione, mi fece capire che avevo molte possibilità”.

Cosa insegna la storia di Cecilia Gasdia?

  • Il talento può essere innato ma da solo non è sufficiente per portare al successo: piccole dosi di passione, coraggio, determinazione e ostinazione possono essere vincenti.
  • La passione gioca un grande ruolo: alimenta il coraggio, la determinazione e ci fa passare all’azione: l’esperienza che ne deriva aumenta la conoscenza di sé e fa raggiungere traguardi.
  • Credere nei propri talenti e fissare obiettivi da raggiungere, aiuta a ricevere gratificazione, riconoscimenti e entusiasmo degli altri, nonché il successo.

Alessandro

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