ARTE DEL RIMANDARE: come e quando farlo?
6 Feb 2018 - Spunti & Risorse
4 motivi per non rimandare
Rimandare attività è tra i migliori modi per evitare una situazione che ci mette in difficoltà. Rimandare ci permette di vivere la vita che vogliamo. O forse non sempre?A volte ho rimandato esami difficili per dedicarmi a quelli più semplici ma questo non mi aiutava a realizzare ciò che volevo, cioè laurearmi. Ho rimandato appuntamenti di lavoro per evitare la paura e il disagio: invece che ascoltare queste emozioni e gestirle, sono fuggito e ho perso l’occasione. In più, mi sono accorto che rimandare mi creavo un sacco di problemi.
1. ZERO ENERGIE E OCCASIONI
Perdevo le informazioni fresche raccolte a lezione e accumulando lo studio nei mesi successivi disperdevo energie e concentrazioni. Perdevo occasioni e possibilità di essere assunto perché una persona più coraggiosa e determinata era stata già selezionata. Cogli l’attimo, potrebbe non ritornare: Carpe diem!
2. TENSIONI MUSCOLARI
Quando rimando, sento irrigidirmi il collo e le spalle. Segue un lieve mal di testa, sensazioni molto fastidiose che rovinano la giornata. Secondo Kurt Lewin,
Ogni uomo è sempre in azione e teso verso il raggiungimento di obiettivi per la sua realizzazione.
Questo stato di tensione persiste finché un compito non è portato a termine. A me colpisce fisicamente cervicale e la spalla. Se ci penso, preferisco il sollievo e il rilassamento di un compito concluso. Prima il dovere e poi il piacere (vs dolore).
3. POCA MEMORIA
Durante un esperimento di Zeigarnick sulla memoria, si chiese a dei soggetti di svolgere dei compiti: ad alcuni fu chiesto di passare ad altre attività, lasciando dei compiti interrotti. Si notò come le attività terminate erano più facilmente recuperabili dalla memoria rispetto a quello lasciate in sospeso. Ritengo che tutte le esperienze abbiano qualcosa da insegnare, compresi i fallimenti. Se voglio imparare da esse e dai miei errori, sarebbe meglio ricordarle, portandole termine.
4. STOP CRESCITA
Mi allontano dai problemi e non imparo a viverli e a risolverli: così non apprendo a gestire lo stress, a essere flessibile ai cambiamenti e abile a gestirli. Non cresco e non imparo a costruire la vita e il lavoro che voglio.
COME E QUANDO RIMANDARE?
Preferisco farlo quando ho altre priorità e obiettivi, cioè valuto di avere attività da concludere a breve termine, che danno valore e benessere al presente o a un futuro imminente. Rimando e mi impegno a ri-pianificare subito l’attività, decidendo quale giorno dedicarmi ad essa, aumentando la probabilità che questa si realizzi.
Alcune domande possono aiutarti:
1- VALUTAZIONE DELLE PRIORITÀ E DEGLI OBIETTIVI
Quali vantaggi ricavo se rimando questa attività?A cosa voglio dare priorità?
2- RI-PIANIFICAZIONE
Chiediti “È possibile che l’attività rimandata si ripeta in futuro? Quando?
Prendi la tua agenda e segna quando farlo, con l’obiettivo di creare un futuro migliore, quello che desideri.
Non si può mai pianificare il futuro pensando al passato (Edmund Burke)
Buona ripianificazione.
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Tag:produttività, rimandare, ripianificare