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Attacchi di panico: cosa sono e come gestirli

3 Feb 2025 - Psicologia

Attacchi di panico: cosa sono e come gestirli

Gli attacchi di panico sono esperienze sconvolgenti per chi li vive: appaiono improvvisamente e portano con sé una forte paura di morire, di star male o di perdere il controllo. “Sono come un’onda anomala che arriva all’improvviso” – racconta Sara. In pochi istanti ti travolge, con la sensazione di non riuscire a respirare o a ingoiare e altri sintomi che possono condizionare profondamente la quotidianità, rendendo difficili anche le attività più semplici.

In questo articolo voglio spiegarti cosa sono e come si possono sconfiggere gli attacchi di panico, prendendo spunto dai libri del prof. Giorgio Nardone e dalle storie di Sara e Alessio, due pazienti che hanno superato il problema in 3 mesi.


Cosa sono gli attacchi di panico e come si manifestano

Gli attacchi di panico sono una sensazione improvvisa di perdita del controllo che dura pochissimi minuti, lasciando la persona stanca, debole e spaventata. La mente corre verso pensieri catastrofici, come la paura di morire, di svenire o di perdere il controllo, mentre il corpo sembra non rispondere più: tachicardia, respirazione affannata, nodo alla gola, sudorazione e tremori sono sintomi frequenti.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità definisce il panico uno dei disturbi più diffusi, che colpisce oltre il 20% della popolazione. I dati risalgono ai primi anni 2000, ma oggi, soprattutto dopo la pandemia di Covid-19, la situazione è peggiorata.

Sara, ad esempio, racconta come il solo pensiero di affrontare il periodo di esami universitari le causasse una stretta al petto, nodo alla gola e aumento del battito cardiaco. La sua reazione era quella di non pensarci o di abbracciarsi per auto-tranquillizzarsi. Alessio, invece, viveva la stessa paura nei luoghi affollati, come il treno, oppure a casa prima di aprire il pc per iniziare a lavorare in smart working. Questo gli rendeva impossibile affrontare la giornata, il lavoro e le sue amicizie.

Come scrive Giorgio Nardone:

“Immaginate di essere da soli in mezzo a tanta gente: di colpo, come fosse l’imboscata di un acerrimo nemico, sentite la vostra mente sfuggirvi. Il cuore impazzito scalpita come uno stallone al galoppo. La gola, riempita dall’aria come dalla piena di un fiume, soffoca. La testa come sul ciglio di uno strapiombo oscilla di vertigine. La paura dilaga in voi, volete fuggire ma non si può fuggire da se stessi, dalle proprie sensazioni. La paura vi avvolge, vi strangola, cercate di controllarla ma è lei che controlla voi. Vi sembra di impazzire e di morire al tempo stesso. Di colpo una mano amica vi batte sulla spalla: «Ciao amore, scusami per il ritardo». Come nuvole penetrate dal sole il panico svanisce, ma ancora il sudore gelido sulla pelle vi ricorda che non è stato solo un brutto sogno.

G. Nardone 2006

Quali sono le reazioni al panico che finiscono per innescarlo?

Immagina di perderti tra le stradine del centro storico di una città. Cosa fai per cercare una via d’uscita? Giri freneticamente, ma ogni strada sembra sbagliata. Con il tempo, l’ansia e la paura aumentano, facendoti sentire sempre più smarrito.

Allo stesso modo, le soluzioni adottate da chi cerca di controllare un attacco di panico spesso peggiorano la situazione e funzionano così: più cerchi di uscire e più ci resti intrappolato. Vediamo le più comuni:

1. Controllare ossessivamente i sintomi

Monitorare il battito cardiaco o la respirazione, cercando di calmarsi o di non pensarci. Questo è come tentare di fermare l’acqua che scorre da un rubinetto con le mani: più ci provi, più l’acqua sfugge, aumentando il senso di impotenza.

2. Evitare le situazioni temute

Come Alessio, che evitava di salire sui mezzi pubblici o di uscire con gli amici. Questo lo faceva sentire al sicuro nell’immediato, ma alla lunga alimentava la sua insicurezza, restringendo sempre di più il suo spazio vitale.

3. Affidarsi agli altri

Sara si faceva sempre accompagnare dalle sue amiche, mentre Alessio si affidava alla fidanzata. Queste strategie li rendevano dipendenti dagli altri, accrescendo la paura di non potercela fare da soli.

4. Non pensarci e auto-rassicurarsi

Ripetersi “Ce la posso fare, pensa positivo” o cercare conforto abbracciandosi può sembrare utile, ma spesso intensifica il panico. Il tentativo di auto-rassicurarsi diventa un circolo vizioso che alimenta ulteriormente la paura.

Questi comportamenti possono dare un sollievo temporaneo, ma a lungo termine rinforzano il panico, facendolo percepire come un nemico invincibile.


La strada verso il cambiamento

Per superare gli attacchi di panico non è necessario sempre cercare la causa scatenante. Sara pensava che fossero lo stress e la laurea imminente, mentre Alessio attribuiva il problema ai conflitti lavorativi. È probabile ma per loro non era sufficiente saperlo: entrambi avevano bisogno di strategie pratiche per gestire il panico nel presente e tornare a vivere.

Ecco le principali strategie che hanno adottato:

1. Accettare il panico senza combatterlo

Sara e Alessio hanno imparato a osservare i sintomi senza opporsi, accettandoli come un fenomeno temporaneo. Hanno iniziato a registrare su un foglio le sensazioni provate, scoprendo che, se lasciati scorrere, i sintomi si placavano da soli. Dopo una settimana, gli attacchi erano diminuiti, e in molti casi scompaiono del tutto.

2. Esporsi gradualmente alle situazioni temute

Con un lavoro mirato, Sara ha affrontato poco a poco le situazioni che la spaventavano di più, riscoprendo la fiducia in sé stessa. È tornata a viaggiare da sola e a prepararsi per gli esami. Alessio, invece, ha programmato un viaggio e avviato le pratiche per cambiare città.

3. Affrontare le paure in autonomia

Evitare di chiedere sempre aiuto è fondamentale per recuperare l’autonomia, altrimenti si finisce per sentirsi sempre più incapaci come ho scritto nell’articolo dedicato alla paura di sentirsi male. Con il supporto di uno psicologo specializzato nell’approccio breve strategico, è possibile imparare come affrontare le situazioni temute in modo efficace.


Alessio racconta come ha superato gli attacchi di panico e l'ansia
Alessio racconta come ha superato gli attacchi di panico e l’ansia

Un futuro senza limiti

Come racconta Alessio, il percorso per superare il panico richiede impegno, ma i risultati sono straordinari: “Grazie al lavoro fatto insieme, ho ritrovato equilibrio e fiducia in me stesso. Ora affronto le sfide della vita con maggiore sicurezza.” Sara aggiunge: “Dopo un passo indietro sono riuscita a fare un passo avanti.”

Se anche tu senti che il panico sta limitando la tua vita, ricorda che puoi riprendere il controllo e tornare a realizzare la vita che desideri. Un lavoro appagante e relazioni gratificanti sono ancora possibili.

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Sono uno psicologo specializzato nell’approccio breve strategico, affiliato da anni con il portale ufficiale di GuidaPsicologi e ricevo a Padova. Insieme possiamo trasformare la paura in una nuova forza per riprendere il controllo della tua vita.


Bibliografia

  • G. Nardone, Non c’è notte che non veda il giorno, 2006.

Psicologo Breve-Strategico – Dott. Alessandro Conforti Di Lorenzo: Aiuto persone ad uscire da momenti di crisi, imparando a gestire ansie, paure, panico, ossessioni, pensieri negativi, tornando al controllo della propria vita, migliorando se stesso nelle relazioni e a lavoro. Svolgo colloqui in studio a Padova e provincia, oppure Online. Leggi le recensioni e prenota un colloquio cliccando qui.

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