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GINA CIGNI: successo contro la volontà dei parenti

28 Ago 2017 - Storie di Successo

GINA CIGNI: successo contro la volontà dei parenti

Passione e istinto, bussola per il successo di Gina Cigni.

Quando c’è da prendere scelte importanti e chi ti circonda è in disaccordo con le tue, il desiderio è di seguire proprie passioni e istinti: questo ti fa percepire libero e autonomo. Ti dà una bussola in mano per orientarti e scegliere (finalmente) una strada da percorrere, o perlomeno da provare. Dà sicurezza e determinazione nell’intraprendere il percorso desiderato e la giusta dose di assunzione di responsabilità per affrontare criticità che, in molti casi, una scelta di istinto può comportare.

Senza dubbio, seguire passioni e istinti, può dare quella gioia e gratificazione tipici di quando ci si sente realizzati. Spesso, può regalare agli altri qualcosa di prezioso e portare al successo, come accaduto a Gina Cigni, contro la volontà dei parenti. Ne riassumo la storia, intervista tratta dal libro di Renzo Allegri “Il prezzo del successo”.

Gina Cigni è stata un soprano italiano nata a Parigi nel 1900. Costretta dalla madre a suonare il pianoforte fino ai 17 anni, età in cui si innamorò del canto, durante la prima partecipazione a un’opera lirica. Nonostante i primi successi da pianista, decise di cambiare strada perché, come racconta durante l’intervista ero convinta sul palcoscenico avrei potuto esprimere in pieno la mia personalità”.

Contro la volontà dei suoi genitori, intraprese la strada del canto e superò l’audizione con Toscanini, il quale apprezzò le sue doti da pianista e cantante lirica. Le chiese di ritornare dopo aver studiato alcune opere da lui assegnate, in compagnia del suo assistente Calusio. Gina ricorda la fatica e i sacrifici nel seguire le lezioni e il metodo di studio rigido e rigoroso.

Dopo il suo debutto clamoroso alla Scala, le zie accolsero con poco entusiasmo questo avvenimento importante, preferendo le cantanti dei cori ecclesiastici ai lirici. A Gina non restava che continuare da sola a inseguire i propri sogni. Trovò maggior coraggio dopo la scomparsa del padre ma ciò che le dava la spinta era la sua passione per la musica.

L’audizione e l’apprezzamento ricevuta dal maestro Toscanini giocarono un ruolo importante per motivarla a studiare e a sacrificarsi. I primi debutti, apprezzati dal pubblico aumentarono le sua autostima e le sue ambizioni, ingredienti aggiunti che la portarono al grande successo : “mi sentivo pronta e volevo eseguire parti più impegnative”. Contro il volere di Toscanini, il quale temeva per le corde vocali di Gina, preparò le nuove opere e ottenne un successo strepitoso. Da lì si aprirono le porte di più grandi teatri al mondo: tra cui La Scala, il metropolitan, Convent Garden. Furono numerose le collaborazioni affianco ai più grandi lirici della storia: Gigli, Volpi, Pertile, Merli.

Purtroppo la sua carriera fu breve, stroncata dalle gravi conseguenze di un incidente stradale.  Tuttavia, la passione per la musica rimase viva e scelse di insegnare canto. Seguì quella passione che, mista all’istinto, la guidarono nella scelta della propria strada; la prepararono ad affrontare difficoltà per realizzare i suoi sogni, anche quando questi erano ormai stati infranti dall’incidente.

Come disse Kobe Bryan, tra i migliori giocatori di pallacanestro nella storia dell’NBA in USA:

“Se non credi in te stesso, chi ci crederà?” Kobe Bryant

E tu, quale bussola segui di solito? Seguire il volere o il desiderio degli altri non sempre è sbagliato, anzi, è un gesto apprezzabile quando riconosci l’importanza e la priorità dei bisogni di chi ti circonda. Quando, però, le priorità sono altre, hai bisogno di credere in te stesso e di seguire la tua strada, partendo da passioni e istinti.

Cosa ne pensi?

A presto

Alessandro

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