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PRENDERE DECISIONI: con l’istinto o la ragione?

17 Apr 2018 - Spunti & Risorse

PRENDERE DECISIONI: con l’istinto o la ragione?

Ogni nuova esperienza è fatta di dubbi, incertezze e momenti in cui c’è da prendere decisioni. Cosa seguire, istinto o ragione? Gerd Gingerenzer, psicologo, suggerisce una via di mezzo.

Serve acquisire un mix di logica pensata e abilità spontanea tipico degli atleti (Gingerenzer).

Prendendo spunto dalla sua teoria, ti darò stimoli creativi per scegliere e la mia opinione, come terza alternativa creativa per scegliere, agire e migliorare.

LOGICA PENSATA

Si tratta di usare il pensiero logico-creativo-razionale. A un’azione corrisponde una reazione. Nel mondo fisico, è semplice: aggiungendo lo zucchero, il caffè diventerà dolce. Nel mondo degli uomini, invece, è diverso: conoscendo una nuova persona, non è sicuro che i miei affari andranno bene. Non è sicuro che riusciremo a collaborare per creare un nuovo progetto. Perciò dovrò servirmi di ipotesi, immaginando vantaggi e svantaggi di una scelta. Un giorno ho conosciuto il presidente di un’Associazione, interessato a una collaborazione con me. Proponeva di svolgere corsi di creatività e crescita personale rivolti agli associati. Era la prima volta, non avevo esperienza. Prima di scegliere se accettare o meno, ho riflettuto su vantaggi e svantaggi, attraverso due domande:

  • quali potrebbero essere i vantaggi, rispetto ai miei obiettivi?
  • quali gli svantaggi?

Tra i vantaggi, ad esempio, c’era “l’occasione di lavoro, occasione di networking e allo stesso tempo di marketing”. Tra gli svantaggi, ad esempio, “c’era la perdita di tempo e di denaro”, in caso di zero iscrizioni al corso. Rispetto ai miei obiettivi di quel periodo lavorativo, la lista dei vantaggi era maggiore di quella degli svantaggi. Avendo avuto poca esperienza, la mia logica pensata, mi portava ad immaginare e ipotizzare uno scenario specifico. Il problema è che il mio istinto mi suggeriva il contrario: se avessi dovuto scegliere “a pelle”, in modo spontaneo, avrei certamente rifiutato.

ABILITÀ SPONTANEA

Si tratta di usare l’istinto: quelle sensazioni che arrivano da canali diversi della ragione e hanno spesso origine dall’esperienza passata. Un’esperienza da cui acquisisco nuove abilità per scegliere e agire. Quel giorno ascoltavo le parole, osservavo il luogo, i gesti e i vestiti del presidente. Le mie esperienze passate, mi rendevano diffidente. Direbbe Gingerenzer che stavo utilizzando i miei schemi mentali (consolidati con le esperienze) per valutare la situazione.  Secondo lo psicologo, ognuno di noi ha una propria cassetta degli attrezzi. Si tratta di regole e schemi acquisiti dal passato che risvegliano emozioni e guidano le nostre scelte ed azioni. Immagina di stare alla guida di un’auto e, alla vista di un ostacolo, riesci a frenare, scalare marcia e sterzare di colpo per evitarlo. L’ostacolo ha generato emozione di paura e di istinto (senza pensarci) hai fatto una serie di azioni che ti salvano.

Le neuro-scienze rilevano una modifica del cervello a fronte di ripetute esperienze: così come accade nel cervello di guidatori esperti. Oppure di musicisti che sviluppano alcune aree coinvolte nel loro processo creativo. Oppure di atleti che, dopo tanti allenamenti, eseguono azioni in modo automatico e istintivo, in grado di portarli al successo.

Quindi, di cosa fidarci? Dell’istinto – sapendo che deriva dall’esperienza? Oppure della ragione, usando il pensiero logico-creativo e valutando vantaggi/svantaggi? Seguendo Gingerenzer, serve creare il giusto mix: 50% di istinto e 50% di ragione.

Io credo non ci sia una risposta unica, perciò propongo un’alternativa che dà spazio alla creatività, aprendo a nuove possibilità di successo:

40% di logica pensata, con domande tipo:

  • quali potrebbero essere i vantaggi, rispetto ai miei obiettivi?
  • quali gli svantaggi?

40% di istinto, ascoltando i segnali che ci giungono da altri sensi e dall’esperienza, con domande tipo:

  • cosa vedo? cosa sento?
  • cosa succede al mio corpo?
  • quali emozioni provo?

20% restante all’esperienza concreta, cioè scegliere di sperimentarsi senza farsi condizionare da nient’altro. Questo implica lanciarsi nella nuova esperienza nel rispetto di leggi, persone, etiche e morali, ovviamente. Questo significa apprendere e crescere dall’esperienza, per crearsi una vita migliore, così come la desideriamo.

Buona scelta

Alessandro

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