Paura di guidare: superarla con la Terapia Breve Strategica
18 Apr 2025 - Evidenza, Psicologia

La paura di guidare o amaxofobia è un disturbo molto più comune di quanto si pensi. Può presentarsi in forme diverse: c’è chi teme di sentirsi male, chi prova ansia alla guida per la paura di perdere il controllo o chi si blocca solo all’idea di dover salire in auto. In questo articolo, vedremo le principali manifestazioni della paura di guidare, conseguenze sull’autostima, le soluzioni fallimentari e come superarla con la Terapia Breve Strategica per tornare a guidare in libertà.
Le forme più comuni di ansia e paura di guidare
1. Paura di sentirsi male mentre si guida
Chi soffre di ansia alla guida teme sintomi come tachicardia, vertigini, confusione mentale o respiro corto. Su strade urbane si sente relativamente sicuro, ma su autostrade o tangenziali – dove non può fermarsi facilmente – l’ansia diventa ingestibile. Il timore più grande è non avere vie di fuga in caso di malessere.
2. Paura di perdere il controllo
Molti temono di svenire, vomitare, avere attacchi di panico, avere bisogno di andare in bagno o di non saper reagire a un imprevisto. Questa forma si accompagna spesso a una sorveglianza costante di sé stessi e dell’ambiente, che alimenta ancora di più il panico.
3. Ansia anticipatoria
In alcuni casi, l’ansia si attiva prima ancora di salire in macchina. Solo al pensiero di dover guidare, compaiono sintomi come sudorazione, agitazione, respiro corto e tensione muscolare. Questo spesso porta a rinunciare in partenza, rafforzando la paura.
4. Timore del giudizio degli altri
Guidare lentamente, fare manovre complesse o parcheggiare con difficoltà può generare l’idea di essere giudicati negativamente da chi osserva. Il disagio porta la persona a sentirsi incapace o inadeguata, alimentando l’evitamento della guida, rinunciando o delegando ad altri
Le tentate soluzioni che alimentano la paura di guidare
Secondo l’approccio della Terapia Breve Strategica, non è importante il “perché” ma il “come” funziona il problema nel presente. Nella paura di guidare, le tentate soluzioni disfunzionali più comuni sono:
- Evitare completamente la guida o determinati percorsi
- Monitorare il proprio corpo e l’ambiente in modo ossessivo
- Farsi sempre accompagnare da qualcun altro
- Affidarsi a rassicurazioni esterne (farmaci, oggetti, chiamate d’emergenza)
Tutte queste strategie, anche se sembrano aiutare, rafforzano l’ansia e il senso di incapacità e l’insicurezza, incidendo sull’autostima.
Conseguenze sull’autostima
Evitare la guida, rinunciare a viaggi o a impegni per paura, crea un senso di incapacità personale. Le persone iniziano a pensare:
“Non sono in grado…”, “C’è qualcosa che non va in me”, “Non riesco nemmeno a fare una cosa così semplice”, “tutti ci riescono ed io no”
Questi pensieri si radicano e, da una difficoltà situazionale, si passa a una svalutazione globale di sé. La persona non si percepisce più come “una che ha paura di guidare”, ma come una persona incapace, insicura, con bassa autostima.
Conseguenze sul lavoro
C’è chi evita colloqui, chi riunioni o lavori che prevedono spostamenti. Questo porta a:
- Rifiutare offerte o promozioni per paura di doversi muovere in autonomia
- Sentirsi meno professionali rispetto ai colleghi
- Perdere fiducia in sé stessi anche in ambiti dove prima ci si sentiva sicuri
Nel tempo, si convince di non essere “adatta a fare carriera” o, peggio, di aver scelto il lavoro sbagliato e mai si realizzerà, perdendo serenità e motivazione.
Conseguenze nelle relazioni
Anche le relazioni possono risentirne:
- Dipendenza dall’altro per farsi accompagnare ovunque
- Conflitti perché l’altro non comprende la paura o si sente “bloccato” nella propria libertà
- Vergogna a condividere il problema con amici o partner, alimentando l’ isolamento
Ad esempio, chi evita di guidare per andare a trovare il partner o uscire con amici, rischia di chiudersi, di sentirsi “di peso” o inadeguato, compromettendo l’intimità e la spontaneità nei legami, aumentando il senso di inadeguatezza e l’imbarazzo.
Strategie per superare la paura di guidare
Nel modello della Terapia Breve Strategica, l’obiettivo non è solo “guidare di nuovo”, ma rompere quei comportamenti automatici che, anche se in buona fede, alimentano il problema fino a invalidare la persona, chiudendola nella gabbia delle sue stesse azioni o reazioni. Ecco come poter fare:
1. Superare l’evitamento
Reazione: evitare completamente la guida o certi tragitti
Qui si lavora con una esposizione graduale, personalizzata e strategica. Non si tratta di buttarsi alla cieca, ma di spingersi fino al punto in cui l’ansia inizia a superare la soglia di tolleranza.
Per alcuni significa arrivare in garage e tornare indietro, per altri, fare il giro dell’isolato. Con il tempo, si passa al traffico cittadino, poi alla tangenziale, fino all’autostrada.
2. Interrompere il controllo eccessivo
Reazione: monitorare corpo e ambiente in modo ossessivo
Controllare il battito, il respiro, il tempo, il traffico, il luogo di arrivo. Tutto questo crea ansia, non la riduce. Le strategie in questo caso servono a esercitarsi a perdere il controllo per poterlo avere quando è necessario, lavorando su:
- Imprevisti pianificati, per gestire l’ansia dell’imprevisto
- Spostare l’attenzione altrove, come sul conta km
3. Recuperare autonomia
Reazione: farsi sempre accompagnare da qualcuno
Chi guida solo se c’è qualcuno accanto, in realtà non sta guidando in autonomia, ma delegando la propria sicurezza. Ciò conferma la propria incapacità e insicurezza.
L’intervento qui punta ad affrontare in autonomia ciò che fa paura, fino ad acquisire fiducia e sicurezza in sé.
4. Liberarsi dalle rassicurazioni e precauzioni
Reazione: usare farmaci, oggetti, santini, telefono, bottiglia d’acqua.
Si lavora per ridurre gradualmente la dipendenza da questi strumenti e acquisire autonomia.
Tutte queste strategie non sono generiche, ma vengono personalizzate su misura per ogni persona, in base al suo modo specifico di vivere la paura.
Il cambiamento avviene quando si interrompe il meccanismo che nutre il problema, passo dopo passo.
Se ti riconosci in una o più tentate soluzioni, sappi che non sei sbagliato: semplicemente stai usando strumenti che non funzionano più. E puoi cambiarli, con il giusto percorso.
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Dott. Alessandro Conforti Di Lorenzo – Psicologo Breve-Strategico Padova, Ponte San Nicolo, Piove di Sacco, Caselle di Selvazzano, Rubano, Vicenza, Arzignano – Aiuto persone ad uscire da momenti di crisi, imparando a gestire ansie, paure, angosce, panico, ossessioni, pensieri negativi, tornando a viversi la vita, le relazioni, il lavoro. Leggi le recensioni cliccando qui. Prenota subito un colloquio via mail info@alessandro-conforti.it o via WhatsApp al +393283489136





















































































Dott. Alessandro Conforti Di Lorenzo – Psicologo Breve-Strategico Padova, Ponte San Nicolo, Piove di Sacco, Caselle di Selvazzano, Rubano, Vicenza, Arzignano – Aiuto persone ad uscire da momenti di crisi, imparando a gestire ansie, paure, angosce, panico, ossessioni, pensieri negativi, tornando a viversi la vita, le relazioni, il lavoro. Leggi le recensioni cliccando qui. Prenota subito un colloquio via mail info@alessandro-conforti.it o via WhatsApp al +393283489136