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CREATIVITÀ: avere intuizioni senza aspettare

7 Ago 2017 - Spunti & Risorse

CREATIVITÀ: avere intuizioni senza aspettare

6 regole per essere creativi come gli scimpanzé

Ti è mai capitato di avere il problema di non sapere come star bene e raggiungere il piacere? E hai avvertito un calo di creatività e di stimoli al punto da sentirti ripetere: “Ehi, riprenditi! Facciamo qualcosa insieme, cosa vorresti fare?” E tu, con tutta la tua calma serafica, hai risposto, “Non ho idea e non ci voglio pensare; devo aspettare che mi venga l’ispirazione!” ?

Forse no. O forse, come è capitato a me, quell’ispirazione non è mai arrivata, sebbene il divano fosse molto comodo. Sai perché?

Perché siamo creativi come gli scimpanzé e abbiamo bisogno di altro, di seguire alcune regole, che fra poco ti dirò.

Ti descrivo intanto l’esperimento da cui ho preso ispirazione.

Kholer ha dimostrato come gli scimpanzé riuscivano a raggiungere il piacere cercando attivamente una soluzione al problema che, nel loro caso era raggiungere il casco di banane appeso al soffitto. Sai come arrivavano alla soluzione? Immagino che per rispondere e avere il tuo insight vorrai ricevere altre informazioni, conoscere, giusto?

  • Prima regola, quindi, è conoscere e non aspettare.

Ecco altre informazioni. Nella gabbia gli scimpanzé avevano cassette di legno e canne di bambù. Certamente non avrebbero risolto il loro problema stando seduti sulle casse di legno e grattandosi la schiena con le canne, aspettando l’ispirazione. Cosa hanno fatto? Si sono alzati e hanno iniziato a guardarsi intorno.

  • Seconda regola, dunque, è osservare.

Lo scimpanzé più intraprendente e determinato, ormai stanco di grattarsi la schiena e consapevole del suo malessere, si alzò e decise di cercare la soluzione.

  • Terza regola per avere un insight, ordunque, è agire.

Cosa fece? Si alzò e si mise in piedi sulle casse, cercando di prendere il casco saltellando prima su un piede e poi su due piedi. Niente, non ci riuscì. La sfida si fece sempre più dura e non voleva arrendersi, anzi, la voglia di vincere e di farcela lo motivò sempre più e decise di aspettare pur di posticipare il piacere.

  • Quarta regola:  essere tenaci e pazienti

A questo punto, il suo pensiero era già a un livello di creatività superiore e non riusciva stare solo ad aspettare. Continuò a guardarsi attorno, prese in mano una canna di bambù, salì sulle casse e riprovò: gli mancavano solo 2 centimetri per arrivare alle banane. Era eccitato. Attraverso l’esperienza ebbe conferma che le banane erano proprio quello che cercava e apprese un nuovo uso delle canne di bambù.

  • Quinta regola: fare esperienza.

Si osservò ancora intorno, stavolta con maggiore attenzione. Iniziava a non pensare più al problema ma alla soluzione. Guardò le casse, poi la prima canna di bambù e poi….la seconda: proprio quella che fino ad allora non aveva mai considerato. Allora capì che la soluzione era vicina: prese la seconda canna, la infilò nella prima, salì sulle casse e riuscì a prendere le banane ormai diventate mature, quindi più dolci e gustose. Trovò la soluzione, vinse e si godette il piacere.

  • Sesta regola: focalizzare l’attenzione sulle risorse ovvero sulla soluzione e non sul problema.

Ciò dimostra come la creatività non è un dono per pochi ma appartiene a tutti e che l’intuizione non arrivi dalla semplice attesa e l’incessante preghiera: basta aggiungere alcune azioni, guardarsi intorno per far sì che il nostro cervello, partendo da ciò che già abbiamo e possediamo, produca nuove idee, nuove ristrutturazioni della realtà o nuove soluzione ai problemi della vita: come scegliere una strada, un percorso formativo o un lavoro soddisfacente in grado di realizzarti.

Alzati, osservati, sperimentati, ri-osservati, sbaglia, rialzati, risbaglia.

Così, come Suzan (era il nome dello scimpanzé) inizierai a sperimentare il piacere prima ancora di arrivare al casco di banane.

P.s. Confesso di aver romanzato l’esperimento e di averlo arricchito con la mia fantasia. Per qualcosa di più specifico e formale, ti rimando a questo documento prodotto dall’Università di Venezia e che illustra l’interessantissima Teoria della Gestalt, alla base di questo esperimento e di numerosi fenomeni della vita quotidiana, clicca qui.

Buon insight!

Alessandro

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